Qualche giorno fa mi è
stato chiesto come insegnante di Biodanza di preparare un breve
intervento sul concetto di affettività. È stata per me un'ottima
occasione per ricordare uno dei motivi per i quali ormai diversi anni
fa mi sono "innamorata" della Biodanza.
Rolando Toro, il
fondatore della Biodanza, ha definito l'affettività come "uno
stato di affinità profondo verso gli altri esseri umani, capace di
originare sentimenti di amore, amicizia, altruismo, maternità,
paternità, solidarietà”.
Come mi piace questa
definizione!
Ma Rolando va oltre. Ci
insegna che l'affettività è presente in potenza già dentro di noi
alla nostra nascita. Cosa significa? Significa che noi esseri umani
siamo “geneticamente programmati” per essere affettivi, ossia per
provare sentimenti di amore.
È come se quando
nasciamo avessimo dentro di noi un semino dell'affettività che va
coltivato affinché possa diventare una rigogliosa piantina.
Il grande Thich Nhat
Hanh, monaco vietnamita candidato al Nobel per la pace, dice che
dentro di noi ci sono semini per ogni cosa e sta a noi scegliere
quali coltivare, quali nutrire per essere felici.
Rolando Toro va oltre. È
vero, sta a noi decidere cosa vogliamo nutrire, ma la possibilità di
farlo non dipende solo da noi, dipende anche dall'ambiente in cui
viviamo, dagli stimoli che riceviamo.
Uno degli obiettivi della
Biodanza è proprio quello di creare quell'ambiente fertile nel quale
il semino dell'affettività potrà crescere in tutta la sua bellezza.
Questo ambiente sarà fatto di musica, di movimento, di danza e
soprattutto di persone, sì, di persone. Questo perché il più
grande stimolo per l'essere umano è l'altro essere umano. E allora
ci aiuteremo reciprocamente, io imparerò a vedere la mia bellezza
riflessa nei tuoi occhi e tu vedrai la tua bellezza riflessa nei
miei, e impareremo a riconoscere la sacralità presente in ogni
essere umano.
Grazie a te mi sentirò
amata e apprezzata per quella che sono. E in questo modo il mio
semino dell'affettività crescerà e diventeremo reciprocamente
agenti di Bene.
Tutto questo potrebbe
iniziare in una classe di Biodanza, ma certamente non rimarrà
confinato in una sala. La Biodanza è un tramite, uno strumento per
sperimentare, per allenarsi, per aiutarci a migliorare la nostra
relazione con noi stessi e con gli altri per poi portare benessere
nella nostra coppia, nella nostra famiglia, nella nostra comunità.
E allora sì, sono certa
che la Biodanza potrà essere una bella opportunità per portare
nelle nostre vite quei piccoli e grandi cambiamenti che faranno la
differenza in un mondo così martoriato.