CAPANNA SUDATORIA: UNA BELLA ESPERIENZA

Vai ai contenuti

CAPANNA SUDATORIA: UNA BELLA ESPERIENZA

Manuela Levi Biodanza facilitatrice di Biodanza e pedagogista
Pubblicato da redazione in articoli · Mercoledì 17 Nov 2021 ·  4:00
Tags: CrescitapersonalePachamama
Domenica scorsa, 14 novembre durante il primo dei quattro incontri del progetto Pachamama, abbiamo avuto come ospite Luisa Recchia, Temazcalera FSI, portatrice di Chanupa, ricercatrice di visione di 13 giorni.
Luisa ci ha raccontato di Cuor di Betulla, una iniziativa che sta portando avanti con passione ed entusiasmo. Cuor di Betulla è un luogo, in Valsassina (in provincia di Lecco), immerso nella natura, dove Luisa organizza una serie di attività legate alla purificazione e alla esplorazione di sè.
Una di queste attività è la capanna sudatoria, chiamata con un termine più esatto Temazcal.
Ho avuto il piacere di partecipare qualche mese fa ad uno di questi incontri ed è stata una rivelazione.
Ma andiamo per ordine. Cos'è un Temazcal?

Il Temazcal o capanna di sudore, è un rituale sciamanico indio-americano di purificazione, rinascita e guarigione. Si tratta di una medicina antica che attraverso il calore, i canti e le preghiere, porta i partecipanti a vivere una esperienza molto profonda e intima.
Nel Temazcal si celebra la connessione con la Madre Terra e con i quattro elementi: aria, terra, acqua e fuoco.
Simbolicamente rappresenta l'unione del sacro maschile e femminile. In questa cerimonia si rinasce come figli di Padre Sole, rappresentato dal fuoco in cui sono scaldate le pietre  e della Madre terra nel cui utero all'interno della capanna vengono poi poste le pietre creando così un ambiente molto caldo e umido.
La pratica veniva usata anticamente sia per scopi curativi che per scopi spirituali.
Dal punto di vista emozionale è una sorta di regressione al ventre materno, mentre a livello mentale insegna a domare e controllare i nostri pensieri, a depurarli.
Il Temazcal ha anche un potere di guarigione fisica perchè stimola e depura dalle tossine gli organi del corpo attraverso il sudore.

LA MIA ESPERIENZA

Ci siamo incontrati al mattino direttamente in Valsassina. Era una giornata piovosa e fredda, ma appena arrivati a Cuor di Betulla ci siamo riscaldati con una buona tisana calda. Ben presto sono arrivati gli altri partecipanti e la giornata si è svolta all'insegna della condivisione. Abbiamo tutti partecipato al rituale della costruzione della capanna. Il luogo è bellissimo. Una distesa verde circondata dalle montagne. Natura incontaminata, aria pulita.

La struttura della capanna sudatoria è già costruita. E' una sorta di cupola bassa fatta con rami incurvati. Sarà nostro compito aggiungere ciò che servirà per il rituale.
Accanto alla capanna c'è un grande tipì, una tenda conica molto alta, all'interno della quale abbiamo preparato insieme un grande braciere per scaldare le "nonne pietre", come le chiama Luisa.
Ognuno dei partecipanti ha avuto un ruolo: c'era chi cercava le pietre, chi i tronchi per accendere i fuoco, chi puliva il terreno, chi preparava la capanna ricoprendola di coperte.
Questo lavoro iniziale è durato diverse ore che abbiamo trascorso in una dimensione rituale, nella condivisione e nell'ascolto.
Nel pomeriggio, quando le pietre erano incandescenti al punto giusto, siamo entrati nella capanna.
La capanna è bassa, con una sola porta d'entrata che verrà aperta quattro volte durante il rito. L'interno è completamente buio perchè la struttura viene coperta da pesanti teli. Al centro si trova un braciere dove vengono appoggiate le pietre calde.
Il primo impatto per me non è stato facile. Il grande caldo, ma soprattutto il buio totale  è stato una grande sfida, considerando anche che soffro un po' di claustrofobia. Ma poi Luisa ha iniziato a cantare, a donarci preghiere e meditazioni e mi sono subito tranquillizzata.
Mi sono sentita trasportata in una realtà surreale. Il caldo creato dalle pietre bollenti insieme al fresco che sentivo arrivare dalla terra dopo qualche minuto di adattamento mi ha regalato una bellissima sensazione di fusione con l'ambiente.
Sentivo la voce ipnotica di Luisa, il suono del tamburo, il profumo delle erbe che ha usato per il rito, le parole rassicuranti dei canti, la preziosa presenza dei miei amici seduti accanto a me  e mi sono abbandonata completamente.
Al termine del rituale mi sono sentita così nutrita e piena di gratitudine! Il mio corpo stava bene, la mia pelle era liscia e morbida, e soprattutto ho provato una sensazione di leggerezza e serenità che mi ha accompagnata per diversi giorni.
Esperienza sicuramente da ripetere!
Un grande grazie a  Luisa per aver portato a pochi passi da Milano una realtà così antica e preziosa e per aver dato un valore aggiunto al nostro Progetto permettendoci di integrare la Biodanza con una proposta altrettanto biocentrica.






Manuela Levi
349.7826633
manuela.levi71@gmail.com

Torna ai contenuti