COUNSELING - ManuelaLevi Biodanza e Counseling

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COUNSELING


Il counseling è focalizzato sul concetto di salute, non inteso come assenza di malattia, ma come sviluppo e promozione del benessere della persona. L'intervento va alla ricerca, rispetto alla persona, non di quello che non funziona, ma di ciò che funziona, focalizzando l'attenzione sui lati forti piuttosto che su quelli deboli, ricordandosi l'importanza di saper vedere le potenzialità. Il counseling, proprio per queste sue caratteristiche, costituisce una strategia di promozione della salute e di prevenzione della malattia.

Il counselor è quindi colui che accoglie e agevola la persona nella scoperta del proprio potenziale promuovendo la sicurezza di sé e la sensazione di auto-efficacia. Il counselor fornisce aiuto nella consapevolezza che l'aiuto deve essere contestualizzato all'interno del mondo personale e non può quindi consistere in una soluzione precostituita dall'esterno. Suggerire una soluzione favorisce rapporti di dipendenza, ostacolando processi di crescita e di apprendimento della persona. Il counselor quindi ha fiducia nelle capacità del cliente, nonostante si possa trovare in un momento di disagio, di diventare consapevole della sua situazione se facilitato non direttivamente e di fare poi le scelte adeguate all'obiettivo che sta perseguendo.

Il counseling ha quindi come obiettivo principale il potenziamento delle risorse disponibili per la persona senza focalizzarsi sulla ricerca dell'origine delle difficoltà aumentando la consapevolezza rispetto al problema e facendo sperimentare nuove modalità e nuove soluzioni, stimolando così un adattamento creativo all'ambiente.
Il cambiamento richiede l'integrazione di tutte le dimensioni dell'espressione umana: sensoriale, affettiva, cognitiva, sociale e spirituale. Il counselor aiuta il cliente a diventare responsabile dei propri pensieri, sentimenti e comportamenti, riducendo le contraddizioni favorendo così il benessere personale e sociale.

Quando parliamo di counseling la parola chiave è appunto “relazione”. Il counseling sia nella sua dimensione individuale che di gruppo, si basa essenzialmente sulla relazione con l'altro. Le tecniche sono utili al raggiungimento degli obiettivi, ma diventano poco funzionali se non c'e' una buona relazione.
L'obiettivo del counselor è quello di sostenere il cliente affinchè impari a perseguire autonomamente il proprio benessere. Il suo compito è quello di affiancare la persona stimolandola  ad attivarsi in maniera autonoma per trovare all'interno di sé le risorse che le permetteranno di giungere ad una condizione di benessere.
Il compito del counselor non è quindi quello di dare consigli. Rogers, il padre del counseling, sostenne che non è importante dire al cliente cosa fare, ma aiutarlo a capire la situazione che sta vivendo, capire se stesso, e aiutarlo ad assumersi la responsabilità della propria vita al fine di prendere decisioni funzionali per lui.
La buona relazione è fondamentale affinché si crei una relazione funzionale ai bisogni del cliente.

L'ART COUNSELING
 
Come già il counseling favorisce l’autoesplorazione e l’autoconsapevolezza da parte del cliente. Per aiutare il cliente il counselor può decidere di usare tecniche artistiche che costituiscono una importante opportunità per contattare le emozioni stimolando l’emisfero destro del cervello. In questo modo la consapevolezza nasce non dalle parole ma dal sentire.
  
I mezzi creativi proposti in un incontro di art counseling, che può essere individuale o di gruppo sono moltplici: il collage, la pittura, il disegno, la sabbia, la creta, il mandala...  Tutti questi mezzi possono diventare una forma di comunicazione e un importante veicolo per un dialogo da sviluppare all’interno della relazione di aiuto. Inoltre l’uso di mezzi creativi è potenzialmente liberatorio per persone che sono particolarmente articolate nel linguaggio e che hanno la tendenza ad analizzare le loro sensazioni o a desensibilizzare le loro emozioni attraverso un eccessivo uso della parola.
  
Uno degli  scopi dell’art counseling è quello di favorire la liberazione delle emozioni: conta quindi più il significato dell’esperienza del singolo che non il valore estetico.
 
I clienti, oltre a parlare, guardano, toccano, fanno, realizzano oggetti, creando una vera e propria storia fatta di immagini ed oggetti, che rimane e con la quale il cliente si può confrontare, aiutato dal counselor.
Il momento della creazione rappresenta un istante prezioso, in cui prende vita qualcosa di unico, qualcosa che si espone per essere condiviso, per comunicare una intuizione. Nell’ambito dell’art counseling la parola arte va intesa come potenzialità che ognuno ha di elaborare artisticamente il proprio vissuto e di trasmetterlo creativamente ad altri per facilitare uno stato di benessere.
  
Ogni persona ha in sé un potenziale autorigenerativo enorme che spesso è sufficiente solo stimolare. Tutte le tecniche artistiche hanno anche questa funzione. Si tratta di un patrimonio ricchissimo. Riappropriarsene, consapevolizzandolo, può essere un valido sostegno nelle prove quotidiane che la vita ci propone, ma anche una modalità di intervento nella relazione di aiuto. L’uso degli strumenti artistici può essere finalizzato quindi al ripristino di uno stato di benessere ma anche ad aiutare il cliente a risolvere disagi gravi che incontra nella sua vita. Il counseling espressivo propone una attività spesso ludica e divertente ma che, mano nella mano, permette al counselor di accompagnare la persona alla scoperta di se stessa e delle proprie risorse.


Manuela Levi
349.7826633
manuela.levi71@gmail.com

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