LA BIODANZA DOPO IL CORONAVIRUS

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LA BIODANZA DOPO IL CORONAVIRUS

Manuela Levi Biodanza facilitatrice di Biodanza e pedagogista
Pubblicato da redazione in articoli · 10 Maggio 2020
Qualche giorno fa mi è stato chiesto come insegnante di Biodanza di preparare un breve intervento sul concetto di affettività. È stata per me un'ottima occasione per ricordare uno dei motivi per i quali ormai diversi anni fa mi sono "innamorata" della Biodanza.
Rolando Toro, il fondatore della Biodanza, ha definito l'affettività come "uno stato di affinità profondo verso gli altri esseri umani, capace di originare sentimenti di amore, amicizia, altruismo, maternità, paternità, solidarietà”.
Come mi piace questa definizione!
Ma Rolando va oltre. Ci insegna che l'affettività è presente in potenza già dentro di noi alla nostra nascita. Cosa significa? Significa che noi esseri umani siamo “geneticamente programmati” per essere affettivi, ossia per provare sentimenti di amore.
È come se quando nasciamo avessimo dentro di noi un semino dell'affettività che va coltivato affinché possa diventare una rigogliosa piantina.
Il grande Thich Nhat Hanh, monaco vietnamita candidato al Nobel per la pace, dice che dentro di noi ci sono semini per ogni cosa e sta a noi scegliere quali coltivare, quali nutrire per essere felici.
Rolando Toro va oltre. È vero, sta a noi decidere cosa vogliamo nutrire, ma la possibilità di farlo non dipende solo da noi, dipende anche dall'ambiente in cui viviamo, dagli stimoli che riceviamo.
Uno degli obiettivi della Biodanza è proprio quello di creare quell'ambiente fertile nel quale il semino dell'affettività potrà crescere in tutta la sua bellezza. Questo ambiente sarà fatto di musica, di movimento, di danza e soprattutto di persone, sì, di persone. Questo perché il più grande stimolo per l'essere umano è l'altro essere umano. E allora ci aiuteremo reciprocamente, io imparerò a vedere la mia bellezza riflessa nei tuoi occhi e tu vedrai la tua bellezza riflessa nei miei, e impareremo a riconoscere la sacralità presente in ogni essere umano.
Grazie a te mi sentirò amata e apprezzata per quella che sono. E in questo modo il mio semino dell'affettività crescerà e diventeremo reciprocamente agenti di Bene.

Tutto questo potrebbe iniziare in  una classe di Biodanza, ma certamente non rimarrà confinato in una sala. La Biodanza è un tramite, uno strumento per sperimentare, per allenarsi, per aiutarci a migliorare la nostra relazione con noi stessi e con gli altri per poi portare benessere nella nostra coppia, nella nostra famiglia, nella nostra comunità.

E allora sì, sono certa che la Biodanza potrà essere una bella opportunità per portare nelle nostre vite quei piccoli e grandi cambiamenti che faranno la differenza in un mondo così martoriato.



Manuela Levi
349.7826633
manuela.levi71@gmail.com

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